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Utente eliminato
Pubblicata il 05/12/2003
Riflette il volto del fanciullin
il dorso suo di bolle;
già frotte di strateghi
l'aggirano con sdegno
e l'Elio Olimpio ormai le pone fine:
una misera sporca pozza d'acqua.

Eppure fu la pioggia che impose predominio
sul giorno uggioso avante,
e questi strani umani colpì vementemente,
empiendoli di sua cospicua essenza.
Ma questi, insofferenti,
strizzata l'hanno fuori dalle vesti,
perché la pioggia piace soltanto quando
parla.

Così la mia persona si abbatte sugli spirti,
ma né un rifugio
né un porto fermo arranca;
per scorrere
su involucri di carne
e poi disintegrarsi
in quel etereo Sole
che segue l'acquazzone.

Duncan
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ma è splendida ! magnifica! bravissimo! peccato posso darti solo un cinque, come ho potuto non vederla prima.....
(piace così?.....):-)
saluti e baci
F.

il 05/12/2003 alle 23:19

profonda questa poesia........

il 05/12/2003 alle 23:57