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Pubblicata il 05/12/2003


Al popolo triste
che chiamo fratello

dai miraggi negati
su sentieri di vento
e di amori stroncati
sotto lune di sogno
anime in cerca di luna
in fondo ad un pozzo.

Radioso
il sorriso che offro
come un dono di gioia
triste
il cuore di clown
recitando la scena
Maschera sciocca
ripete
sempre uguale
spettacolo.

Popolo triste
che cerchi un sorriso
in questo teatrino di tela,
perdona questo pagliaccio
cui cade una lacrima amara,
mentre larga la smorfia
accompagna la folle risata.

Ridi, pagliaccio, ridi,
che il domani non conta,
ridi che lei se n'è andata
senza un saluto
senza uno sguardo,

ridi al popolo triste,
che applaude
il suo ridicolo clown.


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Triste ma molto bella; intensa e sofferta. Come una risata di pagliaccio.
Un caro saluto
Er

il 05/12/2003 alle 14:58

Lasciare che l'inganno del trucco
possa illudere,dare spettacolo
tra risate false e modo di nascondere
sentimenti profondi è essere ciechi,
non voler guardare negli occhi
chi si ha davanti : occhi che nascondono
la sofferta solitudine.

Siamo allora tutti pagliacci,
stesso trucco e stesso abito
convinti nell'inganno
di non far vedere la realtà,
la nascondiamo spesso a noi stessi
per meglio far credere ,che noi
siamo diversi e capaci di sorriso.

Dove sono allora le persone sincere,
quelle che mostrano "fragilità umane"
e quelle che le raccolgono senza scherno,
con solidarietà e desiderio di esserci,
con amicizia,con l'amore manifestato
nelle piccole cose?
Troppo distratto questo mondo
nella rincorsa di falsi valori ...
Fortuna che qualcosa,qualcuno,
ancora riesce a salvarsi.

Un bacio
Poe

il 05/12/2003 alle 15:49

Ci vuole qualcuno, in questo mondo, che sappia farci ridere... e allora chi meglio del clown, figura emblematica con il suo mix di tristezza e di allegria, per rappresentare la vita e, in fondo in fondo, tutti noi ? Bellissima poesia, di grande atmosfera e intensità. Un salutone a te.
Michele

il 05/12/2003 alle 16:39

a ciascuno la sua via da percorrere ... molto bella
un abbraccio
yama

il 05/12/2003 alle 18:41

Caro LUIGI....i veri pagliacci.... asciugano il pianto altrui regalando sorrisi e, (non visti) piangono in silenzio la loro disperazione....
Bella anche se imbevuta di tristezza....
Bacioni GABRIELA.

il 05/12/2003 alle 19:13

...e quel pagliacco io l'ho conosciuto
avevo 19 anni

grazie
L.

il 05/12/2003 alle 20:16

Si, ma prima o poi credo tutti si confrontano e si misurano con quel pagliaccio, Poe
E nascondono la lacrima con smorfie sofferte.

Un bacio a te
L.

il 05/12/2003 alle 20:20

Clown, Michele, fu la mia prima poesia del giorno due anni fa, l'ho riscritta in buona parte con lo stile che uso oggi, emozionandomi ancora, perchè vivo è quel personaggio triste che mi ispirò.
Ma deve trattener le lacrime, perchè il popolo triste paga il biglietto per dimenticare i problemi giornalieri e nulla vuol saper dei suoi dolori

A presto Michele
Luigi

il 05/12/2003 alle 20:24

...e nessuno te la toglierà
fino in fondo.

Ciao Yama

L.

il 05/12/2003 alle 20:25

...come una legge di sopravvivenza, Gabry
perchè il dolore sa cementare le ferite oltre che aprirle

un bacione
L.

il 05/12/2003 alle 20:28

Caro Luigi, io penso che nel loro destino di dover far ridere i clown siano le persone più sole e tristi al mondo... forse noi poeti non sappiamo cosa sgnifica indossare maschere sciocche (come tu stesso dici) fingere di essere felici e piangere in silenzio la propria disperazione. Un saluto e un abbraccio,
Matteo
(Mat81)

^_^ ; )

il 06/12/2003 alle 19:19

...noi forse lo sappiamo Mat
è il popolo triste che non vuol sentire
lui paga il suo dazio per dimenticare tristi pensieri
altro non vuole

ciao

L.

il 08/12/2003 alle 22:05