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Utente eliminato
Pubblicata il 03/12/2003
Vagheggia l’occhio della mente
offuscato dall’oblio mai provato
abbracciando una strada cieca
sfidi i limiti di te stesso
traboccante e fesso
ti senti sollevare
glorificato.
Senza fiato
i pensieri a mille rincorrono favelle
disarticolate
che strascicano linguaggi nuovi
senza comprensioni
dove l’onde cerebrali
trovano uno spazio sovrumano
percorrendo mondi di Fate
e ridi dei tabù che impedivano
l’altro te stesso
di lievitare senza peccare.
Credi che la vita
sia da spendere
-come dici tu-
in alto mare,
godi della tua rivelazione
ma a lacrime si riducono
le ciglia tue incantate
speranzose dell’estasi duratura
d’un artifizio che brucia
il passo tuo mirato,
verde anima combattente
torvi scheletri viventi
e che si scontra
con se stessa,
sempre…
Nell’aere ti ritrovi
al margine del vuoto,
piombi veloce
dalla finestra aperta
del cuore tuo squarciato
-ma per te è un gioco!-
Hai notato all’orizzonte
un appiglio intramontabile
e uno slancio ti è servito
ad approdare all’isola
prima impossibile da raggiungere
miraggio d’argento,
allucinato tuo tormento
del tuo essere estasiato.
Sfinito dall’entusiasmo
di immaginare
un tesoro e una nave
sei andato incontro,
come un angelo rosso
al suo primo volo celestiale,
al tuo essere incredulo
d’una vita mortale.
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