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Utente eliminato
Pubblicata il 01/12/2003
Non scorgo più il tuo volto
tra le nubi
al crepuscolo del mattino,
sommerso mi hai di guerra
che non spero più
il far della notte.
Non vedo più la tua croce
il capo mio è ricco delle spine tue,
gronda il mio volto dissanguato.
T’invoco
ma neanche l’eco ritrovo
di me,
frammento di mare
granello disperso
nel tuo spazio celestiale
e bisbiglio parole, le stesse tue
che rivolgesti con santa voce al Padre,
le mormorasti sfinito, ricordi
mio Dio?
Non odo più le tue parole
solo rombi di cannoni
e grida di pazzi, di impostori
e la guerra avanza
e la guerra attanaglia l’occhio mio
di sangue imbrattato
e miope
appiccicato allo schermo
vive momenti che non vive
ma rendono tomba il cuore
che attonito non si rassegna.
Si,
non si rassegna
alla menzogna, mio Dio,
al fanatismo, mio Dio,
all’orrore, mio Dio,
alla tortura, mio Dio,
allo strazio, mio Dio.
Stanco
di piangere innocenti
che neanche son parenti,
e stralunato dall’abbandono tuo
geme
si scote
bagnandosi le gote
di vana speme!
Mio Dio!
Non scorgo più il sorriso tuo
l’onde dell’odio incalzano
facendo frantumare
pezzi di carni
d’anime fraterne
che non si riconoscono,
credendo dell’altro verme e larva
e le grida del sangre non li porta a tacere
e meschine frasi nere
si mischiano scivolose
alla terra polverosa...
Continua la sommossa
in nome di un dio…che si chiama…
…Che si chiama dio!
dio?
Come io invoco te, Dio
E’ qui lo scempio vero, Dio!
Ma quanti siete,
mio Dio?
Quaggiù potenti
spartiscono, avidi, i tetti delle genti
e lassù
i cori di poveri diavoli
vi bisticciate
in nome di virtù
che voi stessi
non sempre riconoscete?
Guarda di nuovo QUI!
Torna allora
perché qui c’è lo scempio
paradosso scellerato
d’un Paradiso-inferno!
Ma dove sei finito
Mio Dio.
Ascolta ancora
ancora una volta
se ci sei.
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