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Utente eliminato
Pubblicata il 30/11/2003
Cuor di leone,
effige che folgora
il cielo nero di pensieri grigi,
squarcio di luce
tra nebulose che dense su se stesse
s’aggregano, maliziose e trafitte
da alluvioni d’erranti acquazzoni
stremati ma senza posa.
Tu sciogli la fortezza
di gote irrigidite
e, felice, rendi sognanti volti pallidi e smarriti.
Srotolano chiome intrecciate
di ingenue vergini
i candidi versi tuoi,
che danzano attorno
alla radice dell’anima
d’ognuno di noi!
Fertili dolcezze
e candide carezze
posseggono la magia
d’una piazza divertita
dal dì di festa
nonostante la tempesta.
Animo nobile
le parole tue zampillano per l’onde
guizzano spumose
polverizzano attese
e raggiungono porte chiuse
del firmamento tuo, segreto,
che scruta in basso
accigliato e intenerito
fino a schiudersi all’orizzonte
del ciglio mio inumidito,
sprofondato in perle di fiori
che mi hai donato
col tuo fiato!
Tu, in balia dell’aere
ti cullerai sereno
finalmente nel tuo cielo Vero.
Sicuro poeta
oltre, andrai, l’intemperie nera
d’un fiume in piena.
Entrano canti
sgorgati dal core tuo immenso,
musicali favelle e arpeggi di sempre
che sciolgono chiavistelli dorati
di porte sacre,
accordi accorti
atti a resuscitare
corpi abbandonati
al Fato meschino
e al ghigno dell’Inferno, inaudito.
Ribollono ansimanti i tuoi versi,
sbriciolano menti perse.
Sorseggi d’incanto e miele
attraverseranno te stesso
e t’accompagneranno oltre i limiti degli Dei.
Attenderai sbigottito, alle soglie del Paradiso,
la giusta gloria che spetta
al verseggiatore tuo
che acuto mai riposa
abbandonato alla vena amorevole
di questa mediocre vita umana.
Poi, con un inchino,
schiacciando l’occhiolino
alla Musa tua solare
rimasta sulle porte ad aspettare,
tu chiederai scusa
alla schiera degli angeli sonanti
poiché le tue liriche son eccessive e prorompenti
e glorificato dalla fama celestiale
ancora vorrai volare sulla terra
…a verseggiare…
Con parole chiare
racconterai agli alati Dei l’accaduto:
che curiosità t’acceca
e che il bimbo in te non ha la conoscenza
del pigro riposo!
Rimandando il gran balzo
tornerai pertanto
e vivrai sempre nel tuo mondo
innocente e giocondo:
fino a che la tua essenza
non ordinerà saggiamente
un tuo ritorno.
Entro il fiabesco teatro tuo
d’emozioni tonanti
e cuori pendenti
ti prenderai cura ancora
del genere umano
e del misterioso animo del creato.
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Che meraviglia questi tuoi versi...così eleganti, così vivi, così reali così soffusi di magia... Brava dolce Zoe. Un abbraccio Marco

il 12/12/2003 alle 10:59