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Pubblicata il 30/11/2003
"Lacrima,
che dondoli dentro l'occhio
e lì
ti ostini a restare,
prima o poi ti stuferai
e sulla guancia
pian piano brucerai.
Sei come il sole che non piange
sei peggio di una spina che punge.
Per me non è una rosa che voglio
neppure un quadrifoglio,
ma nascondere
il tuo segreto
dentro la mia pelle,chiusa
da infinte spille.
Sotto al sole
ti starò a guardare
come un albero,rischiando
di inaridire.
Sarò un legno senza cima e senza radice.
Scriverò che il tuo nome
era per me come una prigione...
una prigione
che lentamente
ha seccato la mia ragione.
Lacrima,
che dondoli nell'occhio!
Come un ubriaco e il suo continuo barcollare
berrò...
senza mai crollare.
Fino all'imbrunire
aspetterò col pugno pronto
l'occho livido del sole,
e finalmente potrai marcire
lontane da me
come un bastone in mezzo al mare."

chiara
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:)

il 30/11/2003 alle 23:20