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Pubblicata il 29/11/2003
SENSI

Finchè i miei occhi potran veder lucore,
mi nutrirò dei colori brillanti della gioia
ed assaggiar vorrò quelli del tuo cuore.

Finchè il mio naso potrà sentir l’odori,
mi nutrirò del profumo di dolci primavere
ed assaggiar vorrò quello dei tuoi ardori.

Finchè la mia bocca gusto potra sentire,
mi nutrirò dei sapori forti della vita
ed assaggiar vorrò i tuoi baci, fino a morire.

Finchè le mie orecchie potranno sentire,
mi nutrirò di mille note e di mille ancora
ed assaggiar vorrò quelle del tuo venire.

Finchè le mie mani ti potranno accarezzare,
mi nutrirò di morbide forme piene
ed assaggiar vorrò il tuo corpo tutto da baciare,

… ma or che t’ho assaggiato, tutta arrossata,
più non mi sembri ne com’eri ne come apparir volevi
e il gusto, or che ci penso, non troppo più m’aggrada

e poi, a forza di nutrirmi, mi sento ormai satollo,
di nozze ne riparleremo un altro giorno,
in fondo, meglio un po’ di dieta che diventar tuo pollo.




(PS: non prendete troppo sul serio la categoria selezionata :-)
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Un'enfasi di dolcezza e sensualità che sale fino alla terzultima strofa, per poi crollare di colpo sbaragliando ogni possibile fantasia che ha alimentato... hai "giocato" benissimo coi versi con un finale spiazzante, devastante direi visto che mi ha fatto ridere nonostante abbia avuto una giornataccia :-)
ti mando un saluto e un pacco di riso, non si sa mai che ci ripensi sul matrimonio... ;-)
buona domenica
riff

il 30/11/2003 alle 00:32

p.s.: 5 stelle sia per la dolcezza iniziale sia per l'ironia da saltimbanco del finale

il 30/11/2003 alle 00:34