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Pubblicata il 27/11/2003
AFFANNO

Pizzicano gli occhi,
come da fumo offesi,
perché ridursi così
e soffrire per mesi?

Perché non accettar la tua partenza,
con matura serenità,
annullando sofferenza,
per tua givanile superficialità?

Perché ancor cadere
nella trappola dell’attesa
e presso il telefono attendere
nelle tue parole la resa?

Eppure aspetto ansioso,
il tuo spirito mutevole
che come vento impetuoso,
via trascini queste opprimenti vele,

giunte a coprir di buio soffocante
la mia mesta speranza,
nell’attesa del tuo amore esuberante
che della tempesta ha la fragranza.

Tempesta travolgente
che tutto contrasta,
come onda dirompente
che scoglio inghiotte e sovrasta.

Sempre però scoglio riaffiora,
riemerge forte ed alto
e stolido ignora
il successivo assalto,

mentr’io in affanno,
tra un tuo venire ed un andare,
temo per mio amore il danno,
del tuo mancato ritornare.

Invece, come onda a scoglio torni
e ancor ti trovo tra le mie braccia,
a scacciare i bui contorni
del timor della bonaccia,
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...va beh, visto che stai negli scogli un passaggio in barca con me non te lo nego :-)))

L.

il 27/11/2003 alle 22:56

Adesso sarai stanco!! Dopo tutto questo affanno... ci vogliono coccole a rigenerar lo spirito... (ma dosate, o il diabete galoppa!!!) ;-)
Una carezza, come piccola onda di mare...
Ema

il 28/11/2003 alle 10:30

basta che poi non trovi qualche scusa per costringermi a remare ... :-))
yama

il 28/11/2003 alle 11:04

dosate ... ma mica esageratamente dosate? ... se no che gusto c'è a frsi sbattere dalle onde sugli scogli se non hai almeno zuccheri da bruciare?
baci salati e pepati
vento

il 28/11/2003 alle 11:06