E’ una voce sincera,
sottile quasi cadenzata
che vibra in note di violino al vento
e viaggia diretta al centro
d’ogni più logica sensazione.

E di acqua limpida
disseto la sua arsura
non lasciando goccia cadere
su quella piastrella lucida
che riflette ogni senso di
folle interpretazione.

S’innalza su scale musicali
ed invade d’aroma inebriante
ogni gradino coperto di feltro,
ancora umido di pioggia sporca
e pronto per esser strappato,
gettato via e rinnovato
da seta palpabile e golosa
che avvolge di baci e carezze
ogni piega del collo.

Ecco la trovo, l’ascolto,
mi parla e già sento d’essere a casa
caldo d’ogni carezza,
vuoto d’ogni amarezza
rinvigorito da una nuova certezza
che lega l’essere muto
al dono misterioso della penna.