Un mostro cattivo,
un pericolo per la società,
evaso dal manicomio
girava per la città.
Subito in strada
strappò la borsetta
a una povera
anziana vecchietta:
ma molti ministri,
già da tanti anni,
con richiami al dovere
e subdoli inganni,
rapinano i più deboli
per far piacere
a pochi industriali,
a qualche banchiere.
E allora tremando
e tutto ansimante,
il mostro cattivo
aggredì un passante:
ma molte di più furono
le vittime dei poliziotti
che caricavano cortei
tra urla e ossi rotti.
E allora il mostro,
fuori di sè,
uccise un ragazzo,
senza un perchè:
ma molti di più
ne erano già morti
nell'illusione di rendere
i loro Stati più forti.
Il mostro allora
prese la decisione
di tornarsene da solo
alla sua prigione.
E tra un pensiero che va
e uno che resta
una sola certezza
gli ronzava nella testa:
"C'è chi è mostro
come me e molto di più:
sono i grandi e i potenti
che si vedono in tv".