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Utente eliminato
Pubblicata il 26/11/2003



.....addirittura sembra
gli sia capitato di salvare
un ebreo dai campi di sterminio
nazisti

e
pure
mio babbo mi racconta
che c'è stato qualche raro esempio
di partigiano poco raccomandabile
stupratore e doppiogiochista
che dopo il referendum
monarchia-repubblica
si è annodato
al collo la rispettabile cravatta
della carriera burocratica
negli uffici della prefettura
nè più e nè meno
come tanti repubblichini di salò

certo è
che i partigiani
si battevano e andavano
a morire
per la liberazione e la libertà
di tutti
anche dei fascisti manganellatori
che
al contrario
guerreggiavano
con il pugnale tra i denti
andavano a caccia di ebrei
e
si trovavano a morire
ad esaltazione della guerra
e in difesa della dittatura

gran bella e storica differenza
sotto gli occhi di chiunque
voglia guardare per capire

per non andare alle lunghe
mi piace testimoniare
che preferisco avere a che fare
nel bene e nel male
con un fascista
piuttosto che con un qualunquista
che fa del perbenismo
virtù

dal futuro mi aspetto
che i nostri figli
la pensino come gli pare
e
affrontino i giorni della vita
che gli spetta
rimanendo se stessi
in ogni circostanza esistenziale
e di convivenza sociale
e
onorino la madre e il padre
per quello che sono
una di destra e l'altro di sinistra
una credente e l'altro molto meno
ben sapendo che la buona erba
e la gramigna
crescono in ogni campo
facendo secondo natura
il loro mestiere
ma che la gramigna serpeggia
anche nel campo della democrazia
esposto a mezzogiorno della civiltà

si tratta di estirparla quindi
la gramigna
ognun per sè
alle radici del proprio animo
giorno dopo giorno
immancabilmente
come lavarsi la faccia
ogni mattino
con l'acqua nè fredda
nè riscaldata
a temperatura ambiente
e
con il sapone di marsiglia
chi ce l'ha
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eccola, è tutta qua la morale della storia.

con questa seconda poesia
col suo finale
che raggruppa storia e
drammatica realtà quotidiana.

nel bene e nel male.
grazie.

pat.

il 26/11/2003 alle 12:16

Io mi lavo la faccia con acqua fredda tutte le mattine, ma io sono io e non mi importa se qualcuno la predilige calda ed altri a temperatura ambiente. Condivido appieno il fatto che ciascuno la gramigna la debba estripare dapprima nel proprio animo, facendo attenzione sempre che non gli sia ammannita contemporaneamente come fieno di campo dal mezzadro di turno.
Ancora versi scanditi dal pulsare quotidiano
complimeti
sergio

il 26/11/2003 alle 14:16