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Pubblicata il 24/11/2003
IL BUROCRATE

Fronte in piazza,
occhialini e volto smunto,
fan da corona a naso adunco
che su tirate labbra troneggia,
come sul ramo il gufo.
Come l’edera,
a poltrona abbarbicato,
cui tutto è dovuto
e da cui nulla è dato
sfoglia il tempo a pensione anelando
e con parassitario slancio,
smista pratiche al ritmo più blando,
Passa carte mezzo busto,
dal cronico ansimare
che stanchezza accusa
sol per giustificare
del salario furto,
Al villano borioso si mostra,
quando col cappello in mano,
a lui s’accosta,
per raccomandare parente
in ospedale oppure in posta.
Mandarino di provincia,
principe d’arroganza
che tutto denigra e sol per se stesso
reclama importanza.
Senza remora di strafare,
come se Dio stesso gli fosse galoppino,
di tutto s’impiccia,
in tutto fa casino
e non vuole proprio ricordare,
qual cianciatore lottizzato,
che non per merito suo,
ma per tessera di padrino,
sulla poltrona s’è insediato.
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un abbraccio a te cara amica mia
vento

il 25/11/2003 alle 00:12

Una satira ben riuscita, ma perchè Mandarino ?(ops avevo scritto Mannarino) Non siamo in Cina!
Un saluto, Carmen

il 25/11/2003 alle 14:48

... ebbene si, ne conosco anch'io ... tragicamente si riproducono anche loro.
un bacio
yama

il 25/11/2003 alle 15:13

i mandarini erano i grandi burocrati della cina imperiale, i detentori del potere locale, gli amministratori ... si narra che la mattina gli abitanti dei villaggi si facessero trovare tutti per strada davanti alla residenza del mandarino locale, in modo che quando egli si fosse recato al lavoro potesse li potesse vedere perchè se il mandarino non ti vede ... non esisti.
un bacio
yama

il 25/11/2003 alle 15:16