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Pubblicata il 24/11/2003
Quel serpente trasporta
figure animate
dalle montagne a valle
tra sassi acuti e arenili abbandonati
e nell'intrico di rovi
si fa strada.
Si ode
un brulichìo di voci
fari intermittenti di suoni
e balbettii sempre più lontani.
Dalle labbra
nè parola
nè vagito
nè lamento
solo voci sommesse
di vite vissute
talvolta sognate
nel buio prezioso dei pensieri.
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Una poesia drammatica, descrizione di un viaggio ( forse l'ultimo viaggio ) verso un orizzonte sconosciuto e inquietante. davvero molto bella la resa in versi di queste sensazioni così angosciose. Un caro abbraccio a te.
Michele

il 24/11/2003 alle 19:49

difficile prevedere che cosa sara'...intanto godiamoci il cielo!

ciao ami'
un beso LUna

il 25/11/2003 alle 11:42

Il "viaggio" ha sempre il suo fascino, un tocco di mistero che rende tutto carico di emozioni... forti.
Un abbraccio
MR
(ultimamente sono poco presente... ma vi penso sempre con affetto...)

il 25/11/2003 alle 16:02

Certamente... un bel cielo azzurro, patria di vibranti sogni...
un "besoneeee"
MR

il 25/11/2003 alle 16:04