PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/11/2003
.

Serraglio di ciglia
in obnubilazione
di sguardi perduti,
covano il dramma
di braci ormai spente
da nevicato languore,
per visioni svanite
di lune in eclisse.

Si piega la mente
in false illusioni
dipinte d’instabile,
su finte impalcature
di dubbio e certezza,
fra luci di stelle morte
da millenni svanite
e masse impalpabili d’ombra,
ove idea cade nel moto
apparente nel tempo,
cercando definizione
nella nebbia dei quanta.

Solo un pensiero
si affaccia fantasma,
sulla soglia precaria
di un sogno in embrione...

Ho amato molto, le mie rose.



  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Grazie, Carissima, anche per il doppio commento!
Anche a me piace la chiusa! :-)
Abbracci a te!
Axel

il 25/11/2003 alle 09:01

e le tue rose hanno amato te, Principe!
LUna

il 25/11/2003 alle 11:44

Molto densa l'evocazione che ci offri in queste immagini liriche assai avvolgenti, pastellate, riflessive e come sempre proiettate in una dimensione giocata nell spazio-tempo dilatato della mente, qui solo apparentemente cristallizzato dalla malinconia "visionaria". Concordo sulla sublime bellezza e delicatezza del verso conclusivo.
Un abbraccio Axel!
max :-)

il 25/11/2003 alle 12:49

Gentilissima Luna...!
Un bacio a te!
Axel

il 25/11/2003 alle 14:09

Grazie Max, questa poesia è giocata per metà sul sentimento, per metà su formule matematiche della teoria della supersimmetria delle superstringhe, di cui l'eterotica-E è una delle cinque possibili teorie che portano alla teoria ultima della concezione della materia, la teoria M, la teoria del Tutto.
Il tutto condito dall'Amore... :-)
Un abbraccio
Axel

il 25/11/2003 alle 14:18