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Pubblicata il 24/11/2003

E' sera

e invano cerco di aspirare nell'aria

l'intima essenza della vita

Volgo allora lo sguardo verso il tempo

quando speranze indomite

correvano verso l'ignoto

Colgo nell'oggi i germogli di un giorno

piu' corto

e bevo il momento che corre

come nettare

nel fragile cristallo del tempo

E' lenta l'agonia

di questo giorno che muore

e del giorno non vissuto

mentre percorro il fiume solitario

che piano corre verso una foce ignota

Odo ancora negli spenti scintillii

di questa notte

le note antiche di una canzone dimenticata

mentre raccolgo

lucciole di sogni
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Lo so che sono una romanticona!
Solo l'innominabile non poteva accorgersene!!!

il 24/11/2003 alle 14:47

..si fa sera e cogli il tempo passato e quello presente... per farne tesoro per il giorno avvenire...

Daina

il 24/11/2003 alle 16:39

Grazie Daina per l'esortazione a far tesoro del giorno passato e presente ....ne farò tesoro(come dici tu) per il giorno avvenire.
Ma spero senza tristezza...

il 28/11/2003 alle 18:07

un intreccio di tempi niente male... tra passato presente e futuro, sospesi in un attimo eterno, coi sensi tesi verso i tempi andati, con un po' di malinconia... e poi di nuovo verso il futuro, in quel "fiume solitario" che non si può fermare e a cui ci si abbandona, portando con sè qualche pezzetto di ricordi raccattato qua e là lungo il tragitto...
bella, complimenti
riff

il 28/11/2003 alle 22:22

Sempre molto acuto e profondo nei tuoi commenti.
Ma in quel " fiume solitario",a cui non ci si può sottrarre, vorrei abbandonarmi non solo coi ricordi,
ma con mani piene di un presente piu' coinvolgente

ma è nella nostra natura di poeti brancolare spesso
nella solitudine!

il 01/12/2003 alle 00:14

Hai ragione, ma c'est la vie, e poi non disperare, non sai mai cosa può riservarti ancora il "fiume solitario" prima che tu arrivi alla foce...

il 04/12/2003 alle 20:22