sola l'agnese
andava a morire
volontaria consapevole
ma armi erano nemiche
vessilli
gonfaloni
coccarde
pennacchi
e
lacrime commosse
sul tricolore
applausi adagiano
e sgomento
muove la nostra repubblica
a lutto nazionale
è il popolo che corpo fa
ai sacrificati di ur
involontari eroi
ma senza spalle al muro
l'imam di carmagnola
dall'italico suolo
per turbativa espulso
oracolante martire
s'appella di sventure
e folleggianti schegge
si recita a soggetto
e la ribalta sul video campo conquistata
smagliato spazio è di novelli
fideistici conflitti
una bombola d'ossigeno
del terrore alle odi
del fondamentalismo
sul viscido terreno
ad inclinato piano
democrazia non scivoli
di per sè già traballante volto
nel mezzo del globo etereo
d'immagini
le membra della nostra repubblica
oggi nuda
sono per noi comunque libero cammino
intanto a nassiryia
della civiltà irachena
la fame
la sete
le privazioni
spoglie saccheggiano
della caserma a strage allocata
per ore e ore
persone a centinaia
decine i bambini
quel poco di carne strappare
rimasta allo scheletro attaccata
a ai muri a ferro e fuoco lancinati
mattonelle
infissi
faldoni di carta straccia
tutto fa brodo
quando abbruciata la disperazione
in testa batte
anche lo scalpo dei giusti
non era sera
che 2 soldati americani
rimanevano ammazzati
in attacchi guerriglieri
sferrati a nord di baghdad
e
il comando delle truppe statunitensi
vantava il successo dell'uccisione a tikrit
di 6 sospetti fedelissimi di saddam
la brigata abu hafs al masri
gli attentati rivendica ovunque
deflagranti
4 condizioni pone
e occidente avverte
che disobbediente entro 2 anni
subirebbe il definitivo 11 settembre
questi i soli numeri
della guerra preventiva
e le le scadenze
che ci è dato di sapere
europa rapita fanciulla
schiava giammai
se ci sei un colpo batti
universale
di dialogo e diplomatici atti
per gambe dare e caschi blu
ai risciacqui di pace
sulle sponde vicine
del mediterraneo mare
in segno d'oriente
riconosciute genti
a ritrovarsi
lucio cangini