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Pubblicata il 18/11/2003
Ho visto Icaro cadere
per colpa del calore
fra le onde del mare,
così di nascosto dal sole
ho imparato a volare.
Ho visto l'argento del firmamento
e con esso mi ha nutrito il deserto.
Giorno e notte
suonavo lo stesso concerto.
La mia musica poi
si è fatta debole
è divenuta incomprensibile.
Per me ha deciso la sorte
sulle montagne,
un viaggio contro il dio marte.
Vecchio
son morto sul muro del pianto,
ai profeti di Sefad
ho regalato l'ultimo mio canto.
Il vento.


Chiara
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Mi piace il tuo modo di scrivere perchè ermetico,perchè lasci spazio per vagare al lettore,come se le parole fossero dei fori da cui traspare la luce di un senso sempre aperto alle singole interpretazioni.ciao brava.Ale

il 08/01/2004 alle 23:02