ecco l'aquila rossa
che va dove c'è
dell'uomo il male e il bene
che di tutto siamo fatti, tutti.
In ogni caso, mi sembra che sempre e comunque valga la formula
pena di morte=assassinio legalizzato
la poesia. oltre al contenuto è ben scritta, si legge con fluido interesse e la ripetizione dell'incipit nella chiusa, conferisce ai due scritti identici un significato diverso, nel secondo caso, infatti, si sa già che non sei solo perché il tuo compagno ti cammina affianco, ed è proprio per questo che io, se mi permetti, non avrei messo l'ultima frase.
Ti dico solo come l'acrei gradita, ma so perfettamente che è meglio che sia come tu l'hai voluta scrivere
un bacio forte
Kat
carissima Kat,
è sempre un gran piacere trovarti accanto agli scritti... (anch'io ho lasciato qualcosina all'ultima tua, dopo "Ciampino")... devo dire che, quasi quasi, il "commento" mi dà più piacere della poesia stessa, perchè si crea un collegamento, una relazione che arricchisce, che alimenta, che non lascia soli nelle parole lasciate. Ecco, se la poesia scendesse dal suo dorato piedistallo e diventasse anche un pretesto, un ponte per andare oltre, per incontrarsi attraverso storie e dimensioni altre da noi, beh....
...Come hai giustamente osservato, non sempre c'è bisogno di aggiungere parole o frasi a ciò che già si intuisce chiararamente ma, delle volte sono come i bambini: faccio delle cose un po' stupide o, forse, un po' elementari. Perchè devo confessarti che il mio (poeticamente parlando) è davvero un livello naif, per non dire, appunto, elementare.
Ma sai pure, mia dolce Kattiva, che quando si accetta il "proprio bambino" si creano anche le condizioni per continuare a crescere, sempre!
Per te ancora tutta la mia stima e gratitudine, dolce Kat
con affetto, marco red eagle