PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/11/2003
(al mio amico Shoz Dijiji "Orso Nero", prigioniero nel braccio della morte di Huntsville, Texas)

Un giorno di pioggia
sono andato sulla riva del mare
camminando da solo

Solo, col suono delle gocce
infiniti piccoli cerchi nell'acqua
accogliente
liscia come seta grigio-blu
incorniciata
dentro un orizzonte più largo
di qualsiasi sguardo

Solo, inseguendo la spiaggia deserta
lasciando passi seminare orme
nell'umido velluto di sabbia soffice

Solo, ascoltando il ritmo del respiro
con occhi che vedono oltre
senza niente da raggiungere

Solo, col frastuono del tuo spirito seppellito
che risveglia ora pensieri riposti
irrompendo dal di là dell'oceano
dal di là della ragione
dal braccio della morte
un grido silenzioso in gabbia

Ecco, posso accarezzare
sentire la tua dolcezza lontana
assieme
al tuo amore
che non chiede niente in cambio

Ecco, ancora
il tuo sorriso ucciso da troppa speranza
svanire, lentamente
come sogni dimenticati
e senza un barlume di malinconia

Ma i nostri passi ora si uniscono
i miei e i tuoi
camminando in una visione palpabile
con le voci toccarsi
in questo girotondo di pensieri
diventare un abbraccio
un attimo liberatosi dalle catene del tempo
un volo senza ali

un giorno di pioggia
sono andato sulla riva del mare
camminando da solo
ma non ero solo…

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ecco l'aquila rossa
che va dove c'è
dell'uomo il male e il bene
che di tutto siamo fatti, tutti.

In ogni caso, mi sembra che sempre e comunque valga la formula

pena di morte=assassinio legalizzato

la poesia. oltre al contenuto è ben scritta, si legge con fluido interesse e la ripetizione dell'incipit nella chiusa, conferisce ai due scritti identici un significato diverso, nel secondo caso, infatti, si sa già che non sei solo perché il tuo compagno ti cammina affianco, ed è proprio per questo che io, se mi permetti, non avrei messo l'ultima frase.
Ti dico solo come l'acrei gradita, ma so perfettamente che è meglio che sia come tu l'hai voluta scrivere

un bacio forte
Kat



il 17/11/2003 alle 14:57

carissima Kat,
è sempre un gran piacere trovarti accanto agli scritti... (anch'io ho lasciato qualcosina all'ultima tua, dopo "Ciampino")... devo dire che, quasi quasi, il "commento" mi dà più piacere della poesia stessa, perchè si crea un collegamento, una relazione che arricchisce, che alimenta, che non lascia soli nelle parole lasciate. Ecco, se la poesia scendesse dal suo dorato piedistallo e diventasse anche un pretesto, un ponte per andare oltre, per incontrarsi attraverso storie e dimensioni altre da noi, beh....
...Come hai giustamente osservato, non sempre c'è bisogno di aggiungere parole o frasi a ciò che già si intuisce chiararamente ma, delle volte sono come i bambini: faccio delle cose un po' stupide o, forse, un po' elementari. Perchè devo confessarti che il mio (poeticamente parlando) è davvero un livello naif, per non dire, appunto, elementare.
Ma sai pure, mia dolce Kattiva, che quando si accetta il "proprio bambino" si creano anche le condizioni per continuare a crescere, sempre!
Per te ancora tutta la mia stima e gratitudine, dolce Kat

con affetto, marco red eagle


il 17/11/2003 alle 15:28

*****

il 17/11/2003 alle 16:01