Voce
d'ironia perenne
trasvola l'impietosa
distanza liquida
che ci separa
e plana
dentro i miei labirinti
tra i sussulti del cuore
e i fremiti astratti
della pelle
La guardo
- se solo si potesse -
come mare che si suicida
tra i miei scogli neri
frammentando sè stesso
in microcosmi liquefatti
così simili
alle mie lacrime in diserzione
E l'ascolto,
inebriata e molle,
a ciglia incrociate
e labbra dischiuse
- tutte -
in attesa di te