Mia madre e' fatta di bufere
di mani fredde ed occhi bruschi.
Mi solleva appena
sulle palpebre molli,
e srotola
ogni tanto,
lucide pupille feroci.
Mi tiene prigioniera.
Mia madre ha un cuore
affogato da ricordi ombrosi
e saltella tra due sonni
con l'appetito della locusta.
Ogni tanto mi tocca,
e diventa
spettro e batticuore.
Io, betulla tremula ,
sono il suo unico frutto.