PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/11/2003
Stanotte
Tra nuvole che scappano,
Prima d’una pioggia di solitudine,
Bacio il silenzio d’una Luna morente
A perpendicolo su immoto mare.
Mi parla di te
Mentre odo
Lontano
Rumori di lacrime tue
Infrante su cuscini di piombo
Grigi e freddi
Come l’indifferenza che ti circonda
Buia.
Non velarti lo sguardo di tristezza!
Fa’ sorridere i tuoi occhi
Che mi guardano dentro!
Radiografia d’un essere stanco.
Vuota eco di me intorno;
Luci spettrali disegnano anime sulle pareti.
Nostalgia d’una semplice carezza
Sintomo minimo di relazione affettiva.
Brivido inconsulto per freddo di nulla.
Qui
Ancora
Un inutile cuore pulsa
A vuoto.
Vorrei si fermasse ora!
Almeno t’amerei per l’eternità
Senza soffrire in assenza di te.
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Una poesia molto intimistica, notturna, con un'atmosfera crepuscolare davvero splendida... morire ora, per amarti per l'eternità: magnifica definizione d'amore. Sempre grande, Er. Un salutone.
Michele

il 16/11/2003 alle 12:21

la tua poesia ha lo stesso sapore,misto a tenerezza e malinconia,di questo pezzo dei pink floyd che ho in sottofondo...ma cosi delicato che inonda i sentimenti piu' profondi.
e non si puo',credimi sulla parola...fermare questi cuori che creano queste irripetibili sensazioni...non si puo' sarebbe un vero delitto.
continua a farlo pulsare er...e' un bisogno e un piacere per tutti.
un abbraccio e una carezza per il tuo splendido cuore.

il 16/11/2003 alle 16:05

Grazie caro Michele per il puntale e gradito commento sempre a livelli eccezionali.
Solo morendo ora, avrei la certezza che il mio pensiero di amore viva per l'eternità.
Un caro saluto
Er

il 16/11/2003 alle 16:39

Ti ringrazio di tutto cara Tina.
L'utilità dei battiti è un po come quella dei sorrisi, delle carezze, delle lacrime. Molto "marginale" per usare un termine di economia politica; molto soggettivo.
Se ci si sente inutili... che vale che pulsi?
Un abbraccio a te
Er

il 16/11/2003 alle 16:43

Grazie, cara amica per le parole e per quel che sottendono.
Ma sai come va il mondo!? L'eco che mi circonda, la solitudine che mi inonda come possono farmi sentire utile a me stesso? Si arriva a un momento nel quel diventa molto umano porsi degli interrogativi esistenziali e la risposa appare inevitabile.
Non il suicidio! per carità! Ma il desiderare che tutto finisca, mi sembra abbastanza normale e in linea col vissuto.
Sento questa mia poesia molto vicina a me.
Un grazie e un bacio
Er

il 16/11/2003 alle 16:46

E vivi il tuo Amore, piu' dolce che mai...grande e malinconico accarezzi il tuo sogno di completezza e di quiete. Non te ne andare mai Ernesto, perche' forse qualcuno un giorno sara' in grado di amare tanta preziosita' che hai dentro. E anche se questo non dovesse accadere, sei vivo e benefico per chi leggendoti diviene testimone del tuo cuore e un po' di piu' forse nella sua vita impara ad amare.

Sei un magnifico poeta del pianeta uomo, perche' ne canti il cuore.

S.

il 16/11/2003 alle 20:51

Cara Sabrina ti ringrazio... di cuore per le parole che hai adoperato e per quel che esterni a me che, penso, non mi merito.
Sai! Mi segui da oltre un anno. Io canto il cuore, è vero; ma anche il silenzio, l'amore, la sofferenza, la gioia e tante altre cose che mi vengono in mente come uomo, appunto.
Ma quando alzo lo sguardo dalla silente tastiera, sono sempre solo e... in silenzio, con un amore lontano e assente per una serie di ragioni.
E allora, mia cara, gli ultimi due versi sono più veri di quel che immagini e, se si realizzassero, sarei davvero un essere felice.
Non accade, ancora?
Lasciamelo sognare, sperare, credere!
Almeno questa vita ha un senso. Per me.
Triste?
Forse.
Ma sono sincero.
Un amore richiede anche questo.
Un bacio
Er

il 16/11/2003 alle 21:40

"Ancora
Un inutile cuore pulsa
A vuoto.
Vorrei si fermasse ora!"

no amico mio, lascia pulsare il tuo cuore il più a lungo possibile e ascolta con gioia la vita che scorre nel suo battere, l'amore prima o poi riconoscerà quel battito.

un abbraccio
yama

il 16/11/2003 alle 22:38

Caro amico! Quando si combatte con la solitudine perenne e il silenzio e il vuoto, è difficile anche credere a Sun-Tzu che diceva che per vincere una battaglia occorre prima sconfiggere il tuo avversario più feroce: te stesso.
Grazie per l'espressioni di sincero affetto e un caro saluto
Er

il 17/11/2003 alle 06:10

Grazie, cara Cesca per il gran commento e... le ampie prospettive...
Il silenzio, in effetti, va oltre la tastiera e si proietta lontano.
Non iresco più a evi-tarlo. E mi rode...
Un bacio
Er

il 17/11/2003 alle 16:02