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Pubblicata il 14/11/2003
Il pianto si srotola
lungo le guancie di pietra
il petto è squarciato da boati
che rimbalzano polvere sui capelli
e gli occhi intrisi di sangue
di urla strazianti
nel delirio del cielo.
Il profumo acre della morte
mi striscia accanto
e la musica del mio cuore
è lenta sommessa
e si confonde con
l’ondeggiare mesto
degli ulivi dei platani
dei cipressi.
E stringo al petto
il mio cappello piumato
il cappello con la piuma nera
frammento del corpo gigante
del mio occhio antico
stretto nella divisa
inaridita dal freddo
e rinfrancata dal cordiale perpetuo...
Miei dolci fratelli
che avete lasciato nella polvere
i vostri sepolcri mortali
la mia mano fraterna
Vi accarezza le ciglia
e Vi saluta
con un sorriso
colmo dei vostri sorrisi
e della forza
non dei vostri muscoli
ma delle mani piagate
dal sacrificio
Cristi silenziosi
massacrati da un torbido
e vile Barabba....
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Pianto racchiuso
dentro al cuore
e che si raccoglie
per aver sentito
lo stesso dolore
che accomuna tutti
nello stesso stupore ferito
e nelle piaghe silenti
che continua a credere
a parcorsi di pace
anche se infranti dal fango
e dalla violenza .

Ti abbraccio
Poe

il 14/11/2003 alle 19:34