Il pianto si srotola
lungo le guancie di pietra
il petto è squarciato da boati
che rimbalzano polvere sui capelli
e gli occhi intrisi di sangue
di urla strazianti
nel delirio del cielo.
Il profumo acre della morte
mi striscia accanto
e la musica del mio cuore
è lenta sommessa
e si confonde con
l’ondeggiare mesto
degli ulivi dei platani
dei cipressi.
E stringo al petto
il mio cappello piumato
il cappello con la piuma nera
frammento del corpo gigante
del mio occhio antico
stretto nella divisa
inaridita dal freddo
e rinfrancata dal cordiale perpetuo...
Miei dolci fratelli
che avete lasciato nella polvere
i vostri sepolcri mortali
la mia mano fraterna
Vi accarezza le ciglia
e Vi saluta
con un sorriso
colmo dei vostri sorrisi
e della forza
non dei vostri muscoli
ma delle mani piagate
dal sacrificio
Cristi silenziosi
massacrati da un torbido
e vile Barabba....
- Attualmente 3.5/5 meriti.
3,5/5 meriti (2 voti)