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Utente eliminato
Pubblicata il 13/11/2003
Il cielo è odiosamente lì,
ancorato ai quattro angoli
di un orizzonte circolare
sopra mare di bluristagno
cucito in modo irregolare
all'orlo duro degli scogli

Insipida schiuma in frantumi
delimita il confine
tra la mia vita
e i suoi sogni infantili

Alberi lebbrosi,
nudi di foglie e di corteccia,
infilano ossute dita di legno
tra piccole pietre bambine
fingendosi boschi
dall'odore di muschio nero
e perfido aroma di funghi

Butto i miei occhi
fuori dalla finestra
e piango il mio corpo a gocce
sul letto in decomposizione
con ancora i tuoi disegni a confondersi
con la rabbia delle lenzuola

Dovrei strappare a morsi
quel che resta di te,
caduto dalla tua valigia
appena dietro la via di fuga,
invece,
appesa ad una lacrima
imploro il tuo ritorno

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...bella e straziante...

Daina

il 14/11/2003 alle 08:35

Una poesia intensa, piena di tristezza. Bella la chiusa
:) Carmen

il 14/11/2003 alle 12:56

I tuoi versi sono morsi all'anima, efficaci e devastanti, coinvolgenti e originalissimi. Sei una poetessa di pregio... Non per niente, una volta, ti "acrosticai", ricordi?
Un bacio
Axel

il 14/11/2003 alle 13:28