PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/11/2003
quando te lo vedi arrivare
addosso
è ormai troppo tardi

eppure ti eri ripromesso
mille volte
di starne fuori

invece, ti ritrovi in fila
come sempre
con un groppo alla gola
senza un barlume di antidoto

comprare
consumare
perderti
nell'inutilità irrinunciabile

e oggi sono tutti così buoni
con la bocca ancora grondante
impastata del sangue nemico

e di nuovo tutti amano
con dentro lo sguardo una ferocia assassina
rimandata solo di qualche ora

buon natale, fratello...
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Mi riallaccio al commento all'altra tua. Se in Occidente abbiamo soldi da spendere non è certo solo perchè siamo particolarmente bravi o intelligenti, ma è anche perchè abbiamo saputo imporre al resto del mondo la nostra bravura e intelligenza con la forza. Triste scenario, ma reale. Certo è che molti di noi si sentono come stretti nell'ingranaggio del consumismo e del benessere. Ma se non abbiamo il coraggio o la forza per liberarcene, a che prò lamentarci ? Veramente risibile la figura dell'Occidentale col panino nella sinistra, la pistola fumante nella destra e gli occhi gonfi di pianto dalla commozione per la vittima a cui abbiamo appena sparato.
Ciao
Andrea

il 12/11/2003 alle 16:01

Caro Andrea, anch'io mi riallaccio a quello che ti ho scritto prima: nel modo più assoluto voglio criminalizzare l'occidente (in cui vivo, e vivo bene), nè tantomeno è mia intenzione compiacermi affogandomi nella cultura del lamento... Voglio solo dirti che quello che tu chiami "occidente" non è un un minestrone omogeneo dove bisogna obbligatoriamente accettare di starci dentro o fuori. Vedi, in questo "occidente" ci sono cose buone e cattive, giuste o sbagliate. Sta a noi la facoltà di scegliere e discriminare. Come sta anche a noi la facoltà di aggregarci in silenzio, abbassare la testa e seguire il gregge, qualunque cosa faccia. Ecco, purtroppo io sono un "animale socievole", ma non vivo seguendo il branco, spoprattutto se il branco è violento e prepotente. Ancora un abbraccio e una richesta di perdonarmi per esser così puntiglioso.
Ciao!
marco red eagle cinque

il 12/11/2003 alle 17:16

Io Marco, chiamo Occidente quell'insieme culturale omogeneo per storia cultura, valori e tradizioni. Non possiamo affermare che esso non esista, a meno di voler negare duemila e più anni di Storia. Il branco è violento e prepotente, Marco. Purtroppo e grazie a tale prepotenza e violenza che possiamo vivere in esso e viverci bene, come tu hai riconusciuto prima. Un mondo senza violenza e prevaricazione, ammesso che appartenga a questo mondo, non ci garantirebbe la stessa possibilità. Un quinto della popolazione mondiale vive bene a discapito dei rimanenti quattro quinti. Fai le debite proporzioni. Allora io dico che se il giorno marciamo nelle manifestazioni per la pace e la sera concludiamo la bella giornata cenando in pizzeria, pecchiamo di incoerenza. I nostri avanzi vanno a finire negli inceneritori, le nostre risorse vengono scialacquate quotidianamente, senza pensarci su due volte. Ce lo possiamo permettere. Abbiamo petrolio a sufficienza (ancora per poco, ma oggi c'è) che le guerre e gli eccidi ci forniscono a profusione. Tutti noi lo facciamo, Marco. Possiamo anche dire: "ah no. Io non spreco niente, marcio per la pace, non mi concedo lussi". Dicendolo non avremo che detto una menzogna. Chi non va mai, proprio mai al ristorante, in pizzeria, al cinema ? Io sono convinto che "cambiare il sistema dall'interno" sia una forma di contraddizione che ha il germe dell'ipocrisia. E' come dire: "ho deciso di arrestare il ladro di bistecche. Nel frattempo, però, continuo a divorare avidamente la fettina che giorno dopo giorno mi procura con le sue scorrerie".
Andrea

il 12/11/2003 alle 17:55

Mi piace che la discussione prenda corpo da una semplice "poesia", Andrea. Io capisco che a te le cose possono star bene così come stanno e che preferisci adeguartici per non incorrere in ipocrisie o contraddizioni. Però mi pare che la tua posizione sia un po' quella della persona che dice: "siccome il prato è pieno di rifiuti e robaccia e siccome tutti continuano a insudiciare, perchè mai io dovrei fare diversamente? E anche se decido di non gettare rifiuti in giro, la mia azione cosa potrà mai cambiare?". Sarà perchè ho un figlio e magari perchè sento la responsabilità di riservargli un mondo un po' più equo. E poi guarda, se davvero ciascuno rinunciase, non dico tanto, ma almeno a un po' di privilegi e a un po' di cattive abitudini, ti posso garantire che il mondo in cui viviamo diventerebbe un po' più respirabile. Da quel che dici tu, invece, bisogna starsene zitti e buoni a scofanarsi a più non posso nell'attesa che arrivi la fine. Mi dispiace, ma io non sono uno che si arrende tanto facilmente... Un abbraccio - ciao
marco red eagle cinque

il 12/11/2003 alle 18:37