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Pubblicata il 10/11/2003
Nel breve tragitto
verso l'amorevole riva
che sommerge il giorno
gravido sole di San Martino
portano gli ultimi cori di bambini
e la poca luce
che in fretta se ne va.

Incrociando altra luce,
netta, dall'ombra fissa
nell'andare della notte
rugginosa di promesse
e legate ad un filo di corrente
la luce prima, ormai pallida,
smuove una brezza
e l'immaginario dei segnali nel buio.
Sembra tutto infetto del suo spettro
come l'ultimo sguardo delle madri
ai figli: -gli saremo sempre fragili?-.
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la luce del tramonto che sfocia come un fiume in quella di un lampione è un'immagine piena di simbolismo e fascino...è come voler perpetuare il giorno e combattere le ombre del buio che spesso ci opprimono di freddo e paure...un bacio cri

il 10/11/2003 alle 22:28

sì, cri....., ogni passaggio, ogni diluizione del giorno nella notte è anche un passaggio che si avverte dentro la nostra anima.........


un bacio a te
Sulphur

il 11/11/2003 alle 11:13

la luce del tramonto colma silenzi..ma rapido il mattino, col cinguettar d'ucceli...trabocca di nuovo...

il 11/11/2003 alle 11:36

Lettura emozionante, densissima, penetrante, di forma elegante, elaborata, pastosa, in questi lirici contorni sfumati d'anima che tace, interrogandosi nel profondo, distesa in controluce, umanissima, ungarettianamente inquieta e viva. Preziosi i tre versi conclusivi!
Da conservare Sulphur!
Saluto caro.
Max

il 11/11/2003 alle 15:41

grazie Max, terrò caro il tuo consiglio



ciao Sulphur

il 11/11/2003 alle 17:56

sempre positiva sei.......


ti abbraccio tanto

il 11/11/2003 alle 17:57

Veramente lo dicevo per me stesso Sulphur quel "da conservare" :-) Mi piace tenerla tra i fogli cari. Me ne approprio insomma :-)
Ancora un saluto cordiale.
Max

il 11/11/2003 alle 22:54