Questa, tralasciando il termine "puttanate" che ormai per te è diventato ripetizione ad libitum,
è una poesia molto, molto, bella
nello stile e nel contenuto triste
un pensiero che a volte si sopporta ed altre no
chissà forse un giorno leggendo quel che scrivi capirà che ci sei sempre stato.
ti bacio per un
buon fibe settimana
Kat
Marco...hai scritto in maniera molto originale e personale...quella che potremmo definire un'ansia riflessa nella nostra vita....un'ansia donata da un'assenza....quella che crea un buco nero intorno a te...dove senti di sprofondare...mentre la quotidianità si svolge come sempre nella sua banalità....e come acqua ti scivola addosso...
bravo..mi è piaciuta molto....pòroprio per il modo in cui l'hai scritta.....
Mary
Anzitutto, bentornata tra chi mi commenta: ci tenevo. Lo so, il termine "puttanate" lo ripeto spesso, sia nel linguaggio parlato, che scritto. Sarà perchè ne ho commesse tante, vecchie, recenti e future. Risposta al commento? Si sopporta, ecco. Ma fa male.
Un bacione .
Marco
Non filippina, ma una brasiliana. Vent'anni, esageratamente "bona". Come rimette a posto lei...
:-) Marco
Dopo la filippina, la brasiliana. Qundi sarà la volta della romena. Sto già pensando ad una russa, vanno tanto di moda...
Marco
Ansia, rabbia e dolore. E molto di più.
Un bacione.
Marco
Ciao, grazie per il commento.
Beata tu che ha capito, io stesso non ci capisco niente e le mie domande sono sempre senza risposta.
Un abbraccio anche a te.
Marco