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Pubblicata il 06/11/2003
Un senso di colpa,
una strana sensazione di essere di troppo...
Rivolgo i miei pensieri altrove
così, per distrarmi,
ma il fulcro della mia mente
è sempre quello...
Ho voglia di scrollarmi di dosso quest'inquietudine,
cerco di vivere il momento,
l'attimo infinito e sublime,
di cogliere il vero senso
di questa strana situazione...
Ma il mio pensiero ritorna a vederne
il lato peggiore.
Stanze vuote per una gelida attesa
di languide ore,
tendenti all'inesauribile
e lentissimo scorrere,
sono la mia fissa dimora e,
insieme, la mia prigione.
Un misero, timido tentativo di evasione,
un'ultima occasione
di affrancarmi da quest'oblìo,
è proprio ciò che è causa
del mio esilio.
É il male che, inevitabilmente,
si ritorce su sè stesso,
condanna perenne ad una vita
che si lascia vivere.
Una mano,
una sola mano da tenere stretta,
è il dolore ed al tempo stesso la cura...
Vorrei fosse tutto più semplice.
Che questa prigionia non fosse un ergastolo...
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nur

da un esilio, a meno che non sia volontario, si ha sempre la speranza di tornare... tu quanta speranza hai? e quanta volontà?
non stancarti...

il 07/11/2003 alle 06:06

..siamo su questa terra per assaporare tutto...ma anche per difenderci da noi stessi
LUna

il 07/11/2003 alle 12:11

..siamo su questa terra per assaporare tutto...ma anche per difenderci da noi stessi
LUna

il 07/11/2003 alle 12:11

Sai bene che il cuore e la mente sono sempre l'uno contro l'altra, anche quando sembra che entrambi camminino parallelamente...La speranza è del cuore, la volontà della mente....
Io sto in mezzo.
Grazie per il commento ed un bacio,
Mario

il 07/11/2003 alle 12:42

É vero LUna, dici benissimo.
Ed a volte io sono sconfitto in partenza perchè sono il più severo dei giudici quando si trata di dover "condannare" il mio operato.
Ma forse devo imparare a simulare meglio....
Grazie per la tua visita,
Mario

il 07/11/2003 alle 12:45