Scorgo tra nubi d'ansie
un cortile,
figure endemiche che corrono
tra spruzzi di sole vivo,
la voce di mio padre
(che il vento non porta più)
giostra d'un tempo.
A cavalcioni su questi
lembi di vita,
drappi stesi al sole,
resti d'infanzia appesa
ecchimosi perenne
e spuma che scorre
e m'inonda.
Flutti in mare
le reminiscenze
ondeggiano in trasparenze
e vento di sale.
Sussurro allora
una preghiera
mentre gira ancora
tra luci in festa
la giostra.