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Pubblicata il 06/11/2003
Lasciò la palude
e venne sul mio collo
bussò con un ronzìo
alle porta delle vene

si servì senza risposta
del mio sangue
avvelenato
dai rimorsi

con un giro
fece un'aureola
intorno ai dolori
impigriti
di mestiere
a gurdia del grigiore
arbitro sicuro
di luci e ombre
briganti e esche
per la rapina
delle gioie del cuore

dissi alla zanzara
vai da lei
per una trasfusione
e spezzagli
il sorriso
del suo mondo
che mi esclude

l'animale rispose
c'è troppo peso
nella rabbia
e non riesco più
a volare
verso le gioie
che dovrei inquinare

rovesciò le ali
sulla bianca formica
e morì
insieme all'ultimo
sussulto
che pur nel peggio
il mio cuore
avrebbe...avuto
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dal volume:silenzi che hanno
parlato al vento
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Però!!!!! Notevole davvero.....partire da una zanzara per parlare di una cosa così profonda....
COMPLIMENTI...mi è piaciuta molto!!!
Mary

il 06/11/2003 alle 12:20

grazie per aver evidenziato
che da una zanzara sono arrivato
a un argomento profondo
grazie davvero
con affetto mochael

il 07/11/2003 alle 00:44