PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/11/2003
Che cosa senti
quando la paura bussa
alla tua porta
e lo sgomento s’attanaglia in petto,
col panico che sale
dal crollo delle case
e dalle fiamme impazzite?
L’acre odore della morte
ti devasta i polmoni
e spalanca gli occhi degli innocenti,
che, come fantasmi,
camminano nel sangue.

Come si vive,
quando ignori
ciò che ti potrebbe
succedere?
Poveri americani dell’11 settembre!
Poveri giapponesi di Hiroshima!
Quando, nell'agosto del 45,
della città non restavano
che 80.000 morti, e...
250.000 erano
prossimi a morire.

A Manhattan,
la gente sfidava la morte
e saltava nel vuoto.
Nel Vietnam,il napalm
bruciava la gente
che saltava straziata
nel dolore.

Migliaia di anime
annientate
nell'operazione
"tempesta".
Quanta gente trucidata, nel Vietnam,
nell'Iraq, nel Congo e nell'Iran ,
nell’Afganistan, in Libia e nel Sudan,
in l'Angola, nel Nicaragua ed in Somalia
in Cambogia ed in Iugoslavia!
Una lista spaventosa di morte,
che i cavalieri
di una vera apocalisse
hanno scritto
in omaggio alla libertà,
e come corollario
alla democrazia.

Ma chi
può parlare
di democrazia,
se 24.000 persone
muoiono ogni giorno
per fame e malattie
che si potrebbero curare?
Come si vive la paura,
quando scopri
che la guerra assurda,
sporca e crudele,
spalanca le finestre
di casa tua?

Il dolore
è uguale per tutti
ed i morti gravano
sulla coscienza del mondo.
Mai seminare il vento della guerra!
Si potrebbero avere tempeste
là dove ora splende
il sole.
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Il dolore
è uguale per tutti
ed i morti gravano
sulla coscienza del mondo.
Mai seminare il vento della guerra!
Si potrebbero avere tempeste
là dove ora splende
il sole.
"


Si,è per tutti uguali il dolore e non si è immuni,non si è separati dagli altri luoghi della terra dove esso è generato dai venti di guerra - una fiamma che l'odio avvampa - e che tutto brucia senza distinzione alcuna - responsabili di atti,di pensieri e di quei lutti che partono dalle paure interiori e dai pregiudizi che tutti dovrebbero superare - una civiltà di pace e di amore attende,reclama e non sono le poilitiche di morte e di terrore a costruirla.

Un abbraccio
Poe

il 02/11/2003 alle 16:36