PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/11/2003
Lasciato in un sol momento
il gelido e inerte abito
posato con cura
per il pianto e i racconti
dei sopravviventi,
la sempre viva Coscienza
che senza corpo
ridiventa impersonale,
ritorna maturata
dai fuochi e ghiacci
di mondana presenza
nel vortice Sublime.
Riapparirà in nuova vesti
ancora...e ancora,
finché la Ruota
della manifestazione
non chiuderà il suo ciclo:
dalla pietra all'uomo,
da periferia rotante
all’ immoto centro Divino.
Questo é l’ eterno gioco
della Vita e della Morte.


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Impossibile non commentarti..ho appena inserito una "scrittura" dal titolo "in Vivamorte", che nel senso esoterico, sembra il proseguimento della tua di oggi... Mi fa sorridere il tutto!
Dalla predica.. alla remissione! ..scherzi del divino sceneggiatore... nel web!
Un complimento di cuore alla tua lirica...
ac

il 02/11/2003 alle 11:42

Che belli questi parallelismi virtuali !!
"Lasciate che i morti seppeliscano i morti", qualcUno ha detto...questa é una giornata che i Vivi dovrebbero celebrare
con più gratitudine verso il Misterioso trasformatore che continuamente ci rinnova.
Il Divino regista é proprio fantastico: riesce ad unificare in Vivamorte, come tu la chiami, questo Sogno di Maya che eternamente si Autorappresenta.
Ti restituisco i complimenti nel segno di quell'Unità che hai ben Compreso.
Un caro abbraccio telematico.
papox

il 02/11/2003 alle 13:19

Non riesco a fare un commento , perchè è troppo vero quello che dicono i tuoi versi. Noi burattini dell'eterno gioco della vita e della morte, siamo di volta in volta attori e spettatori.
ciao, carmen

il 02/11/2003 alle 17:43

In effetti il tuo non voler commentare parla gia da solo.
Attori e spettatori: questo apparente dualismo, se trasceso,
porta al morire a se stessi, la morte di di un sogno.
E' dura per l'ego digerire questa Visione: dalla sua estinzione
però rinasce l' immortalità dell'Essenza.
Molte grazie Carmen, per il penetrante e intuitivo commento.
Un abbraccio
papox

il 02/11/2003 alle 19:47

Ciao carissima Tina,
condivido appieno il tuo commento, soltanto che usiamo metafore diverse per alludere allo stesso principio.
Solo una "piccola" differenza, per ora ci da la sensazione di essere diversi: in "me", non c'é più il senso dell'attesa, ma é l'immersione totale nel "quì ed ora"
che ispira la trascendenza della morte, e il godimento della Vita come mié data, comprese gioiae dolore, anche la morte.
Solo nell'adesso, senza attaccamenti al passato ed al futuro, l'Io muore, perché non ha più terreno sotto i piedi.
Ciao sorella, fiamma d'more, ombra serena...
Anch'io Ti abbraccio e grazie, tante grazie per il tuo prezioso
commento.
papox

il 03/11/2003 alle 08:59

cara Tina, non posso che ascoltarti , e comprenderti, divina lezione hai impartito..sui bellissimi versi, dell'amico...vi abbraccio entrambi, felice di leggervi
Luna

il 03/11/2003 alle 11:28

Mio caro papox, Tina ecc..... mi reinserisco nei commenti in quanto mi sono trovata dinnanzi ad una riflessione..e volevo portarla anche a Voi tutti.....
Come fate (facciamo) a dire che non vi è morte? siamo forse già morti? ricordiamo qualcosa delle vite precedenti? Non siamo ancora consapevoli di saper vivere qui..come possiamo disquisire della morte?..quello che ci è dato conoscere della morte è solo attraverso la morte altrui..non la nostra..quindi CHI ha detto che passeremo altre vite a girare nella ruota karmica fino a che.....
Qualunque cosa noi sperimenteremo in vita..non potrà mai essere paragonata alla morte, affinchè non ne avverrà esperienza.... Siamo forse tornati indietro? qualcuno l'ha fatto? non credo..solo per sentito dire da letture, filosofie, quindi innocui CREDO, comodi quanto l'immaginare un paradiso esterno.... E' solo un' osservazione che a suo tempo mi è stata fatta.. e null'altro. A volte le parole ingannano l'ego... per quello che osservo, il paradiso è qui... un caro saluto a tutti... a.

il 03/11/2003 alle 12:30