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Pubblicata il 01/11/2003
Noi ci perdemmo nell’infinito
Sotto quel tetto di fredda lamiera
Che ci riparava in quel pomeriggio
di quella pazza primavera
mille ritmiche e grandi gocce
scrosciavano ritmiche e armoniose
su mille verdi e giovani foglie
improvvisando melodie spassose
scorgevamo oltre la boscaglia
un affumicato camino di pietra
ardere legno secco e paia per scaldare
una vecchia con uno scialle di seta
respiravamo l’aroma umido che emanava il legno bagnato
e immersi in quel attimo di creato dal balcone dei tuoi occhi
nella tua anima ho sbirciato.
Spaventato
Sopraffatto da un emozione che non avevo mai provato
Mi sentivo catturato
Indifeso e conquistato da un immensa intensità che fece il mio cuore innamorato
Li sotto quel tetto freddo di quella grigia ma materna lamiera
Ho trovato parole al silenzio
Ho provato passione vera.
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