Afferro la Les Paul e qui,
Pensandoti, mi soffermo...
E mestamente compongo
Melodie già ascoltate.
Ingannevoli parole, e suoni,
Che oggi mi appaiono eterni,
Ma poi sono sempre gli stessi,
Che banalmente si ripetono,
E si ripetono e si ripetono,
E si ripetono all'infinito.
Ma canto un'utopica gioia;
E mi sovvengono i nostri desideri,
Nati repentini, e nuovi...
Tu guardali da vicino:
Non sembrano sempre gli stessi,
Racchiusi, senza eccezione alcuna,
Nella memoria, antica, del mondo,
In ogni mente sognante,
In ogni incontro bramato...?
L'anamnesi, ahimè, è indubbia,
Vane, purtroppo, le mie difese,
E adesso anch'io ne sono affetta:
E' certo l'Amore questo.
E io che lo allontano...
Indegna come sono
Di una simile beatitudine.
E così indegno è il mio cuore
Che, misero, si difende
Dai tuoi attacchi, sferzanti,
E dalla tua delicatezza,
Dagli innumerevoli baci
E da quei tuoi sguardi,
Dal tocco delle tue mani
E dalla tua bocca,
Dai discorsi inconsistenti
E da queste illusioni...











Improduttivi i tentativi di liberarmi della pateticità di questi miei pensieri...
...poi, fuggendoli, ho scoperto di avere un cuore...