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Pubblicata il 29/10/2003
Strinsi
nel vestito
la vita che non c'era

vidi nel riflesso dei bottoni
le mascelle appese
dedite a vegliare
le macerie
dei dolori strozzati

sotto l'alibi
di una canzone
uscirono in rumore
alcune parole
ribelli ai deliri
dell'anima

sterili di lacrime
funerei adagiati
sull'orizzonte degli addìi
gli occhi
scrutarono una nuvola
spinta dall'addizione
dei lamenti
questo
mi parve il vento
che schivava i vicoli
senza trovarti
tra miliardi di usci
che immaginai
cercando il cadavere
della speranza

tra le mani
il vestito
muta di serpente
ormai lontano
in una nuova primavera
e l'amore
intermediario
di due cuori
ci aveva lasciato
la pelle
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dal volume:silenzi che
hanno parlato al vento
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Non conosco il volume a cui fai riferimento, comunque trovo questa poesia molto triste sebbene all'orizzonte si intravede la primavera.

Daina

il 29/10/2003 alle 08:40

Non sempre i cambiamenti avvengono per portare nella nuova pelle dei colori lucenti,logora quella che lasci per fare la "muta" e gettare alle spalle tutto quello che l'amore ha rubato ,contenitore ormai vuoto ,l'anima vorrebbe la Primavera ma è ancora lontana...

Un abbraccio

Poe

il 29/10/2003 alle 19:51

il volume è in fase di stampa
se mi fornirai un recapito
sarò lieto di omaggiarti
il libro
ciao michael

il 30/10/2003 alle 03:07

c'è sempre una nuvola
di troppo nella mia anima
ciao michael

il 30/10/2003 alle 03:08