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Pubblicata il 25/10/2003

Oggi, il programma consueto
non esser nell'etere credo.
Dacchè
hai mandato nell'ignavia
ogni segno e disegno,
resta la sorte, scagliata via.

Si resta in balìa
di correnti che non verranno;
nessun lungometraggio
da dosare in cortesie
di un or vano lignaggio:
oggi il programma è inceppato;
pietrifica la traccia
me del tuo sguardo
fatale.

Spirali di scale
di non-colore,
mi affacci al gusto del surreale;
vilemente tributo
a te il mancato reiniziare.
Con l'eterno di quel che sei
fermato è il futuro che eri.

Ma, come un tempo,
il vergine ricordo sarà
sacrificio ben augurale
al mio salpare per il nuovo porto.
L'acqua s'increspa,
il ricordo resta,
ma solo resta
un ricordo.

D.R.
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Metafora molto originale, per un distinguo fra i valori che vale la pena perseguire, in un linguaggio ove i riferimenti comunque ermetici abbondano, fioriscono le belle immagini, come "Con l'eterno di quel che sei
fermato è il futuro che eri." e il senso di promessa del nuovo con l'amarezza del ricordo, nel bel finale.
Una bella poesia, carissimo Dario!
Un abbraccio
Axel

il 25/10/2003 alle 21:31

Ciao maestro,
sei sempre molto gentile e puntuale e ti ringrazio per le attenzioni che hai per la mia scrittura contorta, non certo adatta a chi ha del tempo tempo libero in un giorno di lavoro, me ne rendo conto :-)
Un abbraccio a te
Arrivederci
Dario

il 26/10/2003 alle 13:15