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Pubblicata il 25/10/2003
Su quella mulattiera che portava al niente,
carovana di alberi spogli
che lacrime di foglie lasciavano cadere,
piedi nudi trascinati nervosamente
seguivano l'ombra di un passato fugace.
Vento freddo sferzava il volto
e lo sguardo spaurito cercava il giusto appiglio,
fiato corto alimentato dall'incedere pesante
annebbiava la mente ormai stanca.
Squarcio di luce tra nuvole gravide
aprì uno spiraglio alla speranza
che di nuova linfa alimentò i miei sogni
convincendomi a cambiare direzione.
Ammirai nuovi orizzonti accattivanti
pur se difficili da conquistare.
Perdura, ancora, il lungo viaggio
ma scruto lontano, adesso,
ho qualcosa da poter desiderare.
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e' li' l'obbiettivo...
come montagna coperta di neve...li'
soltanto da raggiungere.
molto,molto bella e positiva.
un baciodinotte.

il 25/10/2003 alle 03:23

Grazie per il tuo commento...
Mi attrezzerò di picozza e scarponi :O)
A presto,
Mario.

il 25/10/2003 alle 10:20

Una serie di versi intinti in grande spontaneità.Piaciuti

il 18/04/2019 alle 12:07