Su quella mulattiera che portava al niente,
carovana di alberi spogli
che lacrime di foglie lasciavano cadere,
piedi nudi trascinati nervosamente
seguivano l'ombra di un passato fugace.
Vento freddo sferzava il volto
e lo sguardo spaurito cercava il giusto appiglio,
fiato corto alimentato dall'incedere pesante
annebbiava la mente ormai stanca.
Squarcio di luce tra nuvole gravide
aprì uno spiraglio alla speranza
che di nuova linfa alimentò i miei sogni
convincendomi a cambiare direzione.
Ammirai nuovi orizzonti accattivanti
pur se difficili da conquistare.
Perdura, ancora, il lungo viaggio
ma scruto lontano, adesso,
ho qualcosa da poter desiderare.