Una lirica molto bella e classicheggiante. Ti diro, cara amica, ritroco il De Chirico "vero" e autentico con le sue ombre e i suoi spazi greci.
Molto bella.
Un caro abbraccio
Er
Grazie Ernesto. L'ho pubblicata come esperimento, sperando attraverso la poesia, che qualcuno seguisse per un momento quella "Stimmung" metafisica, che De Chirico senti' per la prima volta durante un tramonto in autunno, quando le ombre cadono piu' lunghe, perche' la terra, di fatto, si sta' allontanando dal sole, seguendo il moto sulla propria elisse. Mi fa piacere che ti abbia riportato alla mente la visione dei suoi spazi classicheggianti, che anch'io riscopro sempre di fronte ai suoi originali.
un caro saluto,
S.
Questo e' un sito dove poter rivedere alcuni quadri di De Chirico, che ho cercato di visualizzare in barlumi di "spazio" e "tempo" nella mia poesia:
http://www.drizzle.com/~ash/9901/imagined/chirico/
S.
Ed in questa poesia ritrovo le muse inquietanti di De Chirico ma anche il destino della terra che corre incontro al disegno preciso dell'Inconosciuto.
Cari saluti, Giulia
Grazie Giulia, mi fa piacere che l'hai letta. Anch'io provo queste sensazioni di fronte alla pittura di De Chirico. E' stato un grande maestro del ventesimo secolo e lo trovo piu' che mai attuale nel ventunesimo. Le sue muse in realta' sono senza tempo, vivono un po' in quello spazio meditativo e malinconico in cui colloco pure l'Infinito di Leopardi o lo sguardo di ogni artista, che riesce a cogliere l'essenza di tanti eventi, pensieri, inquietudini con sensibilita' e disincanto.
cari saluti anche a te,
Sabrina