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Pubblicata il 24/10/2003


CACCIATRICE

Ho tentato di dirti
che tua voce volentieri avrei ascoltato
e tu, senza pensarci, mi hai telefonato,
ma voce del cuor volevo sentire
e tu non me l’hai fatta udire.

Ho tentato di dirti
che il tuo amore attendevo fremente
e tu un albergo hai prenotato impaziente,
ma amor più solido cercavo
e tu solo l’effimero piacere m’hai donato.

Anima mia catturar volevi,
senza nulla cedere oltre la pelle
e l’ansimar protratto fino alle stelle,
come se appagamento estremo fosse furore
e non il contorno al sentir del cuore.

Come se d’uomo e donna,
qual vacuo costrutto sol l’odor contasse,
di evoluzioni e solo sesso fai matasse.
Quale esca offri amor, nelle tue stanze,
colmo solo di fredde e vuote speranze.

L’anima mia però trappola sfugge
e via vola, senza alcun rimpianto,
lasciando solo una lacrima,
di triste pietà sentita,
per il tuo vuoto pianto.

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Quando il sentimento e l'anima volano oltre l'effimero corpo...
MOlto bella, Yama-san!
Ohayou

Axel

il 24/10/2003 alle 08:56

Dove sta volando la tua anima, mio dolce vento?
In questa tua poesia si libera magimante in versi splendidamente forti e concreti...
Un abbraccio stretto ed una carezza,
tua Ema

il 24/10/2003 alle 09:35

grazie gabry, "purtroppo" vera, aggiungerei ...
ciao un bacio
yama

il 24/10/2003 alle 10:20

domo arigato axel-san
ohayo

il 24/10/2003 alle 10:21

è difficile rispondere con le parole alla tua domanda ... se non con un banale, ma spesso vero: dove la porta il vento ... e la passione.
bacio profondo
tuo vento

il 24/10/2003 alle 10:24

è certo l'anima che soffre di più la fame...non si sopravvive sfamando solo il corpo...hai fatto la tua scelta e credo sia quella giusta...un bacione cri

il 24/10/2003 alle 23:08

... però nella vita le scelte non sono mai sempre le stesse ;-)
ciao un bacio
yama

il 24/10/2003 alle 23:51