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Pubblicata il 22/10/2003
Camminando nel viale
godendomi il cielo stellato,
l'aria frizzante mi scompigliava i capelli,
insulti,parolace di lui dovevo sopportare
da quella lingua biforcuta
mi feriva sempre più,
soffrendo in silenzio.

Basta sparisci sono stanca di sopportarti,
lavarti calzini e mutande,
mentre tu te la spassi con un'altra,
grandi cene in ristoranti in,
rose sosse e gioielli.

Povera me!

Anche questo inganno lui ama
una falsa immagine di sè,
irragiungibile chimera
continua ad amarla anche
orba d'un' occhio e con l'anima
al posto del viso.

Appena si fa notte un coltello
gli conficcai nel petto,
srilla, urla,tanto nessuno ti sentirà,
mentre il sangue zampillava
come una fontana,
gemiti di dolore urlavi con tutto
il fiato che avevi in gola
alla tua dolce chimera.

Addio amore ora non potrai
farmi soffrire più..
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spero non sia autobiorafica.....altrimenti scrivi dalla tua celletta....in prigione danno anche internet ora?:-)

a parte gli scherzi.....hai descritto un dramma che fa proprio parte del nostro secolo, un secolo di pazzi......che non sopportano di sentirsi messi da parte, che non accettano che basterebbe solo dire basta e non privare un altro uomo della sua vita....

Ciao
Mary

il 22/10/2003 alle 20:57

nn volevo publicarla mi è venuta così in un momento di serenità..
ciao
dina

il 23/10/2003 alle 12:31

Sono rimasto senza parole.... Ma aver ucciso (simbolicamente spero) colui che amavi (forse ami ancora) e che ti faceva soffrire è davvero un sollievo?

il 23/10/2003 alle 19:49