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Utente eliminato
Pubblicata il 22/10/2003
xix°

Ti ho perso,
scivolando
all’infinito,
dimenticandomi
le tue
interminabili
attese
e luminose
bolle d’illusioni.
Da allora,
ho attraversato,
troppi deserti
di pietre,
piegandomi
al tempo
ed il suo sentenziare
senza appelli;
quello che resta
è sospeso
al ricordo dei sogni,
alle parole
e ai luoghi,
dove
ritrovarti oggi
non sarebbe
più amore.

XX°

La mente,
riposa
giovani pensieri
ad indici lontani.
I colori,
si sono più tenui
e la corteccia dei campi
muta,
sotto l’acqua
che non fa rumore.
Sono tornato,
a quel mattino
sulla spiaggia
della Calabria,
ai tuoi occhi ghiacciati
e l’inspiegabile
necessità di morire.
Sento la pioggia
penetrare negli abiti
ma ciò che è stato
filtra profondo
nella carne,
nevrosi insanabili;
la verità
alzando lo sguardo,
è che,
io ed il mio corpo
siamo ancora
ad aspettare.

XXI°

Nominare
scomparse atmosfere
indagando sospetto
spontaneità mal celate
e giochi
d’aperti sorrisi.
Nessuna parola,
né la mia età,
decrepita intolleranza,
potrebbe incrinare,
dolce
il languire
d’incorruttibile sensibilità.
Fiocco colorato,
stretto ai capelli
vorrebbe rischiarare,
itinerari
aperti al divenire.
Preferisco tacere,
non appartenermi,
negando
la presenza
di questa tua libertà,
affascinante squilibrio,
per sempre lontano.


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