glaciale verita' di una umanita' straziata da se stessa..che veramente ormai di nobile ha poco...
Graffiante, Andrea..
potra' consolarti la mia dedica?
..chissa'...
LUnetta dei boschi
Ottima la tua considerazione, per quanto amara, sull'inutilità dell'uomo forse quando agisce come massa, diventa un dato statistico e perde la sua umanità. Bellissima la chiusa!
Un abbraccio
Axel
Grazie, Axel. In effetti hai ben colto quest'aspetto della poesia. L'Uomo di fronte alla Storia è solo un ingranaggio che svolge la sua funzione.
Un caro saluto e un abbraccio a te
Andrea
C'è (almeno) un errore di ortografia. A chi lo trova in omaggio una foto di me in perizoma fucsia a pois arancioni.... ;-)
Andrea
la foto in perizoma fucsia non la voglio vedere ma è chiaro c'è un apostrofo di troppo:-) per quanto riguarda la poesia caro andrea....è molto dura e diretta....ma bella.....mi ricorda proprio il libro di primo levi..."se questo è un uomo" triste verità....ma che è difficile da ignorare...
un abbraccio
Mary
Grazie, Dindolina per i complimenti fatti nell'altro commento. Per quanto riguarda la foto ti dico:
SEI PROPRIO SICURA DI VOLER VEDERE UNA FOTO MIA IN PERIZOMA FUCSIA ????
Non credere che sia questo gran spettacolo !!!! ;-)))
Eppoi i pois arancioni non mi rendono giustizia ! :-)
Un bacio.
Andrea
Grazie, Mary. Hai colto una citazione, nella mia poesia, molto importante. La frase è tratta dalla prefazione del libro che recita così:
"Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi"
Grazie, Mary.
Un bacio
Andrea
Scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa :-))))
Quando ho risposta la tua poesia non era ancora stata pubblicata !!!
Perdonoooooooooooo :-)))))))))))))))))))))
Un bacio
Andrea
ah ah ah ah ah. Va bene, ma poi su msn non venirmi a dire che ti ho bloccato la digestione !! ;-))
aribaci
Andrea
Si Andrea....guarda caso è un libro che sto leggendo ecco perchè è così fresco e nitido il ricordo che ho di questa prefazione anche io....un libro tremendo...un uomo ridotto in condizioni quasi animalesche......anzi senza dire "quasi".....un libro che purtroppo ho dovuto interrompere perchè mi colpisce troppo...ma è sempre lì pronto ad essere ripreso......e portato a termine fino all'ultima pagina....
un bacio
Mary
Bellissima lirica, caro Andrea. Ma è un secolo come un altro nel quale uomini e donne pensano di giocare ruoli senza sapere di essere mere comparse architettate da una Idea Evolutiva costante che si incarna solo in pochi ed eletti.
Ma che non saranno mai... eletti da altri uomini.
Ricordi? Multi sunt advocati...
Un caro abbraccio
Er
"..un carnevale di cartapesta.."
Ecco, questo verso racchiude tutto il profondamente vero significato di tutta la lirica.
Ottima, caro Andrea!
Un caro saluto.
Gaetano
Grazie, caro Ernesto.E' proprio un secolo come un'altro. Del resto chi lo addita come 'paria dei tempi' non mi trova d'accordo.
Un caro abbraccio a te
Andrea
Grazie, Gaetano. Gia, un carnevale di cartapesta, in cui ogni uomo indossa la propria maschera. Del resto è un po' la vita di tutti noi.
Un caro saluto a te
Andrea