Non si può trasportare dappertutto il cadavere del proprio padre ( Apolinnaire)
(A Enrico S.)
Brillii luccicanti, fari abbaglianti
tacchi a spillo e spacchi sui fianchi
gorgheggi a go gò
parrucche gracchianti e ori e zirconi
e falsi d'autore
e come un padre appari a ninnarmi
a narrarmi di culi in finestra
di fiati che puzzano
di anisotropici effetti
di acconciature deformi
di ruote elevate a sistema
di colori/calori infangati
m'insegni
a dosare la sabbia di fiume
la mia anima bifora
avvolgi
dilati me stessa
intervieni sul segno e graffi sui sogni
aggiungi collante
mi sproni
a cercarmi
e m'inviti
a ripetere assieme tre requiem
ai maestri dalla bacchetta spuntata.