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Utente eliminato
Pubblicata il 20/10/2003
Giunse da solo, attraverso la pioggia,
Dai suoni notturni dei prati di montagna,
A me vestito di sola purezza,
Glorificando le melodie del suo spirito.

Ignote canzoni intonate nei piazzali,
Squilibri psichedelici,
Cognizioni ostentate,
Rancori mitigati da certezze illusorie.

E parlava di noi, e parlava del mondo,
Quando anch'io lo guardavo scostante,
Quando, in fondo, lo scorgevo appena,
Fino ai bagliori di quella mattina.

Nessuna remora, e raccolse l'invito,
Allorché, nella festa solenne,
Gli altari dell'Ade gli resero onore
Celebrando, ancora, il debito umano.








[...] my holy sacrifice is time for me to rise, the demons chained me down... it's time to rise [...]
"Rise up"
Yngwie J. Malmsteen
To R.

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Troppo belle le descrizioni degli attimi e di ciò che era intorno...
bello trovare una persona che risponda che accolga l'invito" di celebrare dei riti e delle danze...
fortunato il tuo "rain man"...

bella davvero!!!

un bacio, Francesco

il 20/10/2003 alle 10:52

Mi ha attirato il tuo cuore che brucia, e mi è molto piaciuta la tua poesia, di sacro furore mistico, ben accompagnata dalla vulcanica chitarra di Yngwie.
Complimenti e un caro saluto!
Axel

il 20/10/2003 alle 11:02

Veramente bella la tua poesia , Veronica, complimenti.
:* Carmen

il 20/10/2003 alle 16:59

...sogni dalla musica
ma anche lezioni da realtà snaturate

L.

il 20/10/2003 alle 22:11

La sabbia del tempo non cancella: copre. E ciò che la mano ha magari soltanto sfiorato resta là, dove ognuno di noi non divide i segreti, non ammette
intrusioni...
Suntuosa!
Vitale

il 20/10/2003 alle 22:36