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Pubblicata il 19/10/2003
tuo nonno era una folaga e pescava a volo radente sul cranio della gente
poi prese medesimamente al volo una paletta
fra la sabbia che le erbe raschiavano
e si buttò in tuffo sulla pianura di rafano finché
fu la rivoluzione punk sinfonica
del 1848 e sulle barricate
c’era tua nonna con un vestito azzurro
che per fortuna non si furono allora incontrati
così l’ansia democratica fu di nuovo il lungomare dell’hotel dei suicidi
e l’inutilità i suoi mobili,
le folaghe ripresero il loro posto diligentemente
accanto ai grilli che la sabbia ricopriva
io sigillo ogni mia elegia con un calcio
nei denti del Destino così che non si incontrarono
e tu puoi esser dunque così esile accanto a me
quando forse ascolteremo compunti l’alzabandiera sovietico
un domani sul cemento commosso, al mattino
e le coppie si baceranno
pensando a H. Bogart
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