Ondeggia il passito
nel calice levato
per l'augurio stasera,
nel sapore dolce,
sul palato pigro,
mescolo la nostalgia furente
dei tempi andati,
assaporando paziente
ciò che rimane
del presente incerto.
Mi guardi
con l'ombra tremula
di un sorriso,
mi vedi donna ingrigita
dagli anni vissuti
dai dolori scontati
ed, io malinconica musa
di tuoi nebulosi pensieri,
cerco in quell'accenno di te
una traccia dell'amore che avevo.
Nascondi sotto un pizzo
timidamente disegnato sul viso
i lineamenti di ragazzo
e ad un tratto ritrovi
me donna bambina
nella luce riflessa
dagli occhi di fata.
E' una sera rubata
all'ordinaria realtà
al passato finito
dentro questo bicchiere.