Sento dove i tuoi occhi mobili cozzano irrequieti,
colorandosi di blu, scrutando ogni parte di me;
vibrano trattenuti da un’orbita ibrida, scambievole,
di io nudo, fermo immagine nel tuo obiettivo, e tu
onda convessa che schiudi le fauci al rosso mantello.
E non risparmi le sferzate; no, no, non le risparmi.
Divori con avidità di drago la mia aria, respiri dentro di me
ed ogni sussulto è uno sfiatare dei sensi, un espandere un implodere, sempre, sempre, a ricominciare un gioco di sguardi.