Chiedo: se il mare si ricorda dei miei sogni
Malinconici passi, tra
bianchi merletti di neve spumosa
bagnano i pensieri e i ricordi.
Io e il mare, noi, solo noi, nell'infinita tristezza.
Gli parlo in religioso silenzio, chiedo:
se ricorda i miei sogni, il mio viso felice,
le parole che solo lui ha ascoltato...
Quel tintinnio di telefono che mi faceva sognare,
volare tra le nuvole, assenti nella torrida estate
Mare blu, notte di un autunno assolato,
passo dopo passo, parlo ai gabbiani…
mi rispondono in silenzio, scrutano il mio viso triste
il tempo parla di epoche trascorse.
Mi lascio andare alla malinconia, m'avvolgo
A quel Pullover rosso.
Non ci sono più i castelli né re, né regine
solo... il guardiano del faro…
All’infinito guardo, sento l'anima del mare
che mormora alla vita.
Tra le mie mani una conchiglia vuota.
Parla di me, di una triste estate;
di tanta amarezza che graffia la malinconica