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Pubblicata il 14/10/2003
Seguendo quelle orme sulla sabbia
arrivo a lambire la schiuma biancastra del mare
che, andando oltre, copre i miei piedi stanchi.
Chinato sulla riva a raccogliere un sasso,
lo scaglio nella distesa immensa
a raggiungere, nel lancio, il punto più prossimo all'orizzonte.
Resto immobile, poi, a seguire un ramo portato via dai flutti
mentre il vento sbatte le mie palpebre e riga le guance di pianto.
É il mare della mia terra quello che sto guardando.
É il mare della mia infanzia.
Quando potrò ancora ristorare i miei piedi
nella sua dolce risacca?
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Molto bella questa poesia in cui esprimi la nostalgia per il mare e la terra della tua infanzia.
ciao, carmen

il 14/10/2003 alle 10:56

Grazie Carmen,
ho soltanto descritto una giornata come tante ne ho vissuto..... sotto un cielo fatto di nuvole ed il mare in tempesta
Ciao,
Mario

il 14/10/2003 alle 14:48

... e giunge il mare atteso
che porta con se la spuma ed il desio
di terre amate e tanto conosciute..

La nostalgia di chi vuol smettere
di essere distante
nuovamente...

Grazie per queste tue parole.. ispirano realmente quel che descrivi..

I.

il 23/04/2004 alle 10:05

Grazie a te per questo bel commento...
M.

il 23/04/2004 alle 19:42