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Pubblicata il 13/10/2003
Novello feudatario
sorridente
che dai castelli in aria
si confonde
e a singolar tenzone sfida
il vento
armato fino ai denti
d'incertezza
Ostento le mie vesti
impreziosite
da mille e più cristalli
di stupore
raccolti e ancor più spesso
depredati
in scorribande d'anima
notturna
Ho navigato mari
di speranza
volgendomi di rado
verso poppa
in cerca di un passato
immacolato
ma solo spuma
e umori di risacca
in quest'oceano
che non lascia traccia
dell'onda amara
ieri accarezzata
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Bellissime immagini per questa libertà individuale
:) carmen

il 13/10/2003 alle 09:35

"...armato fino ai denti
d'incertezza..."
Questi due versi, parte integrante di un brano di grande suggestione e fine trama lirica, danno la chiave della tua umana statura...e dell'indefinito percorso che rapisce le nostre passioni, umane appunto. Mi ha coinvolto molto caro Andrea.
Un saluto carissimo.
Max

il 13/10/2003 alle 12:55

...son tanto libero,
ma non potro` mai ricalcare
lo stesso mare,
il suo eterno fluire mi rende
schiavo del pensiero....


Ciao andrea mi fa` molto piacere rileggerti...a presto...D

il 13/10/2003 alle 15:52

mi piace questo gusto cavalleresco e medioevale di rappresentare il senso nudo della libertà...e forse se provi ad accarezzarla oggi la tua onda, ti sembrerà più dolce...un bacio cri

il 13/10/2003 alle 22:46