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Pubblicata il 16/12/2001

Mio Dio che bello...
Lei è qui allo stagno!
Si china e colla mano sua mi tocca,
mi stringe a sé, ed anche se sbavo e bagno...
oh! che emozione...mi bacia sulla bocca.
Io che sopivo qui sulle ninfee
e gracidavo senza aspettare un dì che
la Principessa venisse qui alla roggia
e tra tutti i rospi scegliesse proprio me,
é una novella, che non s'avvera mai.
Nell'attimo divino tutto tace
l'intero universo trattiene il respiro
ma poi mi specchio e...sono un baratrace
lo stesso rospo nel fosso io rimiro.
Miracolo fallito, fuggito è il fato
ma chi inventò questa burla in speranza?
Se mi capita tra le mani il disgraziato
lo pesterò finché ne avrà abbastanza.
Io resto rospo, và bene... questo è vero,
ma lui avrà per sempre ....un occhio nero!
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